Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
25 novembre 2023
L’ Istituto Tecnico Marconi, non indifferente alla problematica della violenza di genere, e di ogni possibile azione utile a contrastarla, ha ritenuto di voler occupare una parte del suo ingresso con una simbolica installazione sul tema, realizzata dalle classi II B EN e II B EL. La prof.ssa Giorgia Lucchi, coordinatrice dell’iniziativa, ci ha mandato a tal riguardo le seguenti riflessioni che, ringraziandola, pubblichiamo.
Ci sono volte in cui ho l’impressione che i ragazzi a cui parlo siano distanti, tanto distanti da non riuscire ad agganciarli con nessuna incredibile performance.
Questa volta ero io che mi sentivo distante e al tempo stesso ero consapevole di non potermi mettere davanti a loro con una maschera, come se niente fosse accaduto, e continuare con la normale successione delle lezioni.
Desideravo sedere attorno ad un tavolo con i miei ragazzi e condividere con loro il peso della terribile notizia di cronaca di Giulia e Filippo. Loro cosa sapevano di questa vicenda? Come si ponevano di fronte ad essa? Che emozioni erano sorte? Mi pareva che se non avessi affrontato queste domande con loro la morte di Giulia avrebbe avuto ancora meno senso.
Li avrei incontrati venerdì mattina e sabato ricorreva la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un segnale forte che mi ha spinto a trasformare questo desiderio in un tentativo.
Ho preparato il laboratorio in cui solitamente facciamo lezione con lo spirito di chi prepara una sala da pranzo che deve accogliere diversi invitati. Una grande tavolata, in grado di fare sedere comodamente 24 ragazzi. Avevo da poco letto un testo che diceva: “Ci sediamo insieme perché non ci nutriamo solo di cibo, ma gli uni degli altri. Abbiamo un’effettiva necessità della presenza, dell’ospitalità, della parola, della cura e dell’affetto degli altri. Attorno a una tavola ci riconosciamo meglio, ci nutriamo reciprocamente di un alimento invisibile: la relazione”. Desideravo questo per l’indomani mattina: entrare in relazione con i miei studenti e lasciare che ciascuno di loro potesse farlo coi propri compagni.
Il mio collega mi ha assecondato e supportato, i ragazzi hanno tirato fuori il meglio di loro e credo di poter affermare che veramente abbiamo mangiato tutti gli uni degli altri. Grazie ragazzi!
Non essendo possibile condividere tutto quanto è emerso durante questo confronto, riporto qualche frase e parola:
Paura di rimanere da solo – Ossessione – Quando è finita, è finita – Io non sarò come Filippo – Se non posso averla io, non l’avrà nessuno – Invece di affrontare il problema parlando, spesso si elimina il problema – Amore è lasciare andare – Tirare fuori – Parlare – Delusione – Chiedere aiuto – Riporre fiducia in qualcuno – Rispetto – Rabbia – Rapporti non esclusivi – In ogni rapporto umano dobbiamo mettere in conto la delusione – Ogni persona si porta dentro una ferita – Nessuno può fare quello che vuole: il desiderio ha un limite, la volontà individuale è chiamata ad avere un argine.
Infine ciascuno di loro ha preparato l’origami di una scarpetta rossa col tacco, il simbolo della ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne dell’indomani. Sabato mattina abbiamo allestito una semplice installazione nell’atrio perchè ciascuno, vedendola, non le passasse a fianco senza interrogarsi.”
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